India Simi ha voluto continuare il discorso aperto con Ottimismo Sempre! - libro edito dalla casa editrice Cinquemarzo - con un secondo libro, una prosecuzione del primo saggio, per ampliare gli orizzonti e le riflessioni sul tema dell'ottimismo, coinvolgendo la fisica quantistica, il corpo di dolore, l'attaccamento e l'umanità intera.
Così è nato il secondo saggio, L'Ottimismo e la Fisica Quantistica, edito dalla Armando Editore di Roma.
Per permettere al lettore di poter seguire il filo del discorso, nato con Ottimismo Sempre!, libro ormai non più in circolazione, è stata scelta la formula di riunire i due volumi in una raccolta, dal titolo Verso l'Ottimismo...e Oltre!
Essere ottimisti non è una scelta come preferire la montagna o il mare.
E' comprendere i meccanismi dell'universo e decidere di non opporsi a ciò che è.
In copertina del libro, l'opera La Mongolfiera Graffittica, del pittore Andrea Saltarelli, (collezione privata) che interverrà alla presentazione.
Verso l'Ottimismo ...e Oltre!
Il mio ultimo libro sulla vita, sul perché è inutile trincerarsi nel negativismo, nella depressione, nello scoraggiamento e perché invece la sola e unica strada è l'accettazione data dall'amore, dalla forza della vita e dall'ottimismo che da essa scaturisce.
Edito da Armando editore, presente alla Fiera del Libro di Roma, questo libro tocca varie tematiche:
Dalla psicologia positiva di Seligman, alla fisica quantistica, ai comportamenti sociali, alla ricerca della missione di ognuno, alla medicina e alla salute.
Con la partecipazione di Andrea Saltarelli e Sara Condemi.
Vi aspettiamo sabato 11 Dicembre ore 18
Sala Atlas CTL Le Bocchette - Viareggio
ecco due estratti dal libro:
"Così in ogni vittoria c’è anche un po’ di fallimento, in ogni difficoltà c’è anche la capacità di successo; ogni tragedia segna l’inizio per una nuova rinascita. Vedete che si ripresenta il concetto della negatività come stimolo per un rinnovamento sia fisico che spirituale, come spinta verso la creazione di nuovi collegamenti neuronali, perché ciò che non riconosciamo come buono per noi è in realtà un’occasione per apprendere nuove strade, nuovi comportamenti e integrare nuove linee di realtà percorribili. Dicotomia è resistenza, è dire “No! Questo è male per me, questo è negativo, questo lo rifiuto”; Il Tao è comprensione, nel senso di accogliere, anche se fa male. Sarà questa comprensione che permetterà di accettare il dolore, lasciarlo entrare dentro, elaborarlo e metabolizzarlo, al fine di far nascere un nuovo Sé, una persona che sarà il risultato di tutte le esperienze passate, nessuna esclusa. Escludere è negazione, è allontanamento, è rifiuto. Rifiutando diventiamo soltanto una versione vecchia di noi stessi, infettata dal “virus” della paura, del dolore e della negazione. Il periodo di tempo in cui facciamo entrare il dolore dentro noi e lo lasciamo circolare è il momento più difficile, è l’attimo in cui sembra di non riuscire a respirare e tante emozioni si avvicendano: rabbia, rancore, disperazione, tristezza, sgomento, delusione, impotenza, solitudine... Non possiamo vivere quotidianamente con queste emozioni in un angolo, pronte a fare la parte del leone nel momento in cui dovessimo essere deboli ed esposti..."
"Sapere di non sapere, essere consapevoli della propria posizione nel cammino è a volte doloroso, perché pare di vedere quanto indietro siamo rispetto al nostro obiettivo. Ci rendiamo conto di quanto siamo piccoli e questo non è buono per la nostra autostima. È qui che vorremmo gettare la spugna e ripiegare sui nostri standard mediocri di un tempo; invece dobbiamo tornare al Punto 1 e ricominciare da capo. Dobbiamo farlo. A cosa serve vivere? Te lo sei mai chiesto davvero? Non penserai che serva soltanto a ritrovarsi tutti insieme il giorno di Natale, vero? Non è mettere al mondo i figli o fare il proprio mestiere ad arte. Non è nemmeno fare soldi o al contrario vivacchiare come meglio possiamo. Ci deve essere uno scopo, una missione dell’anima, che si congiunge ai propri talenti, alle proprie caratteristiche e inclinazioni. È possibile svolgere bene il proprio mestiere, è possibile essere dei bravi artisti, è possibile fare tanti figli ed educarli bene, ma va fatto con un’intenzione interiore consapevole..."